martedì 14 maggio 2013

"ORIGINI"

        
LINGUA  GLOSSA







LINGUAGLOSSA: ANTICA IXIA O ICSIA       

Accendo un cerino per far luce nella storia buia di Linguaglossa.
Suppongo che una minoranza proveniente da Rodi possa essersi stanziata e formare un nucleo abitativo  ( Ixia o Icsia) nell’ odierna Linguaglossa.

Diodoro(5-9-1-13)
-         
“   Alcuni abitanti di Cnido e Rodi malcontenti del pesante giogo imposto dai re d’Asia, decisero di inviare una colonia. Scelsero come loro capo Pentatlo di Cnido, che faceva risalire la sua origine a Ippote, discendente di Ercole, al tempo della cinquantesima olimpiade nella quale vinse la corsa dello stadio lo spartano Epitelide. Pentatlo e i suoi uomini navigarono fino alle vicinanze del capo Lilibeo in Sicilia e trovarono che gli abitanti di Segesta e Selinunte erano in guerra fra loro. Persuasi dai selinuntini ad allearsi con loro, persero nella battaglia molti uomini fra i quali
-         Pentatlo “.

( Già altri coloni di Cnido e Rodi erano giunti in Sicilia e colonizzato Gela).
Diodoro (5-9-3-4)
-         “ I superstiti allora poiché i selinuntini erano stati sconfitti decisero di ritornarsene in patria; scelsero come capi i parenti di Pentatlo, Gorgo, Testore e Epiterside e si allontanarono attraverso il mar Tirreno. Giunti a Lipari accolti amichevolmente furono persuasi dagli indigeni a colonizzare il sito “.
                                                                                                                    
Tucidide (3-88-2)  però ricorda che i Greci di Lipari sono solo coloni dei Cnidi.



È confermata la presenza greca a Linguaglossa da qualche resto archeologico trovato presso il torrente Ficheri, vasi di terracotta, monete ,resti di tombe presso la contrada Territa Bianca e presso il castagneto di  proprietà della chiesa madre.  
    Secondo Fazello e Filoteo degli Omodei “Linguagrossa” deriverebbe il suo nome dalla durezza del linguaggio dei suoi abitanti. Il Vinci scrive: “Linguaglossa dal latino lingua e dal greco glossa cioè Lingua. La ragione del nome è data dai cittadini che parlano ora latino ora greco, fu detto talora Lingua talora Grossa”.
Aristotile nel ventunesimo capitolo della Poetica descrive la glossa o grossa come un tipo di nome usato da un gruppo di parlanti differente rispetto a quello di riferimento. Nell’antichità la glossa era l’interpretazione di parole oscure  perchè  ermetiche e  cadute in disuso attraverso altre più comprensibili. È mia personale opinione che  l’etimologia "Linguagrossa" o “lingua glossa”  derivi proprio dal significato che dà Aristotile a “Glossa” .
  Fino all’età normanna in Sicilia si parlavano tre lingue latino greco e arabo. Quando l’impero normanno passò agli svevi con Federico II iniziò la latinizzazione cristiana di tutta la Sicilia che cancellò la maggior parte delle tracce non cristiane.
Oltre ai già risaputi reperti greci ritrovati nel territorio ,una traccia importante dello stanziamento di coloni provenienti da Rodi è  visibile sull’architrave del portale della vecchia chiesa di Sant’ Egidio dove si può notare la figura di Ercole fanciullo che stringe nelle mani due serpenti (reperto unico in Sicilia). Dagli antichi questa era considerato il vecchio stemma del Paese.(Il simbolo di Ercole fanciullo che stringe i serpenti  è raffigurato su una moneta coniata a Crotone tra il 400 e il 325 A.C ed è simile alla figura del portale della chiesa di Sant’ Egidio(chiesa più antica della città).


foto n.1

foto n.2



foto n.3
                  


foto n.4

Suppongo essa sia stata costruita su un tempio di Ercole dai primi abitanti del luogo. Nel corso degli anni le diverse ristrutturazioni ne  hanno

modificato la forma , lo dimostra il fatto che l’architrave originario dove c’è scolpito “Ercole” si trova in posizione laterale e non centrale.


Sul portale si nota una epigrafe di origine greca (dorico). 

foto n.5 "epigrafe"

Suppongo rappresenti il nome della città di provenienza dei coloni di Rodi poiché tutt’oggi esiste nell’isola di Rodi la città di Ixia.  Suppongo che Ixia sia stato il primo nome “dell’attuale Linguaglossa”. A mio avviso questi sono i fatti e vorrei che questo scritto servisse a far luce sulla storia di Linguaglossa e a valorizzarne il patrimonio. 


Giuseppe Tizzone



NOTE
Diodoro Siculo Bibliotheca historia
Tucidide        Guerra del  Peloponneso
Vinci      Etymologicum Siculum,
Filoteo degli Omodei  Aetnae topographia
Aristotile   Poetica
Fazello  Storia della Sicilia
FOTO di  G.TIZZONE
Moneta Ercole  immagine di internet



Altre Foto




2 commenti:

  1. Confermo pienamente questi dati e mi permetto di aggiungere che questa tesi converge con quella del Professore Vincenzo La Guzza ,del poeta Senzio Mazza e di me medesimo,ognuno con delle varianti personali che andrebbero confrontate.Sarebbe opportuno da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali effettuare degli scavi,che a suo tempo furono effettuati da Giovanni Vecchio-lo scrivente-e Mario Gullo.Basta analizzare un osso estratto da una tomba della necropoli del Castagneto della Chiesa Madre per saperne di più.

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  2. Da tempo l'amico Giuseppe Tizzone si interessa a questo problema. La figura di Ercole raffigurata sulle monete non ha niente a che vedere con la Dea dei Serpente e tantomeno con le "sirene bicaudate". L'immagine in questione, prima del degrado quasi totale, era perfettamente uguale a quella di una donna vista di fronte con tanto di seni molto vicini al collo del tutto simile alla Dea dei Serpenti di Cnosso. In questa i serpenti - una vipera e una biscia, rappresentanti il male e il bene - non figurano attorcigliati e l'estensione delle braccia sono completamente aperte, mentre gli stessi serpenti di modeste dimensioni sono simbolici proprio come si possa immaginare in una religione. Il reperto di cui trattasi scolpito su pietra arenaria è stato trasportato dalle contrade delle "terre forti" dove ne esisteva il culto probabilmente prima della colonizzazione greca con chiaro riferimento alla civiltà Micenea. Con la cristianizzazione della Sicilia e il conseguente cambio dei luoghi pagani e arabi un qualche dotto religioso compreso il significato di quel simbolo lo ha saggiamente posto sul portale della chiesa che non sappiamo di preciso a chi era originariamente dedicata. Per convincersi di questa somiglianza basta cercare si Google la voce "Dea dei serpenti". Un'ottima documentazione sulla Dea Dei Serpenti la possiede il nostro concittadino Salvatore La Guzza- idraulico in pensione - che tra l'altro ha rifatto una copia della stessa in pietra lavica.

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